Capo Peloro

Capo Peloro, detto anche punta del Faro e conosciuto dai messinesi semplicemente come Faro, è la punta estrema nord orientale della Sicilia. Il suo territorio fa parte del comune di Messina e comprende i borghi marinari di Torre Faro e di Ganzirri, con i rispettivi laghi di Torre Faro e di Ganzirri.

È costituito da una lingua di terra bassa e sabbiosa sita a sud dell’estremità sud occidentale della Calabria, quasi di fronte alla frazione di Cannitello, e che termina quasi in corrispondenza della località di Santa Trada ove è situato il pilone calabrese dell’elettrodotto dello Stretto.

Il pilone siciliano, invece, è posto proprio in prossimità della punta estrema di capo Peloro, dove è collocabile Cariddi. Costituisce il punto d’ingresso nord dello stretto di Messina e, pertanto, è segnalato da un faro importantissimo per la navigazione.

Capo Peloro è il luogo di incontro tra il mar Ionio e il mar Tirreno, motivo per cui le sue rive sono attraversate da fortissime correnti che mutano annualmente la conformazione delle sue spiaggie.

Già menzionato da Ovidio come una delle tre punte, insieme a Capo Boeo, presso Lilibeo, e Capo Passero, presso Pachino, che delimitano la Sicilia, Capo Peloro è un luogo di rilevante interesse naturale.

La laguna di Capo Peloro è anche sito di importanza internazionale, inserito nel Water Project dell’UNESCO del 1972, e sito di importanza nazionale riconosciuto dalla Società botanica italiana. All’interno della riserva naturale vivono più di 400 specie acquatiche, di cui almeno dieci endemiche.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *